La basilica di san Paolo fuori le mura è una delle quattro basiliche papali di Roma, in precedenza chiamate patriarcali, seconda per dimensioni solo a san Pietro.
                                       
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

La chiesa si erge sul luogo tradizionalmente indicato come quello della sepoltura dell'apostolo Paolo di Tarso, morto tra il 64 o il 67 in seguito alle persecuzioni neroniane.
La piccola cappella sepolcrale, meta di venerazione e pellegrinaggi da parte dei primi cristiani, verrà trasformata in basilica sotto l'imperatore Costantino e consacrata secondo la tradizione da papa Silvestro I nell'anno 324.
Una significativa trasformazione della basilica si avrà sul finire del IV secolo, ad opera dei tre imperatori Valentiniano II, Teodosio e suo figlio Onorio, che la inauguró nel 395. In questa occasione l'edificio verrà ampliato e l'ingresso di accesso verrà spostato sul lato opposto rispetto alla sua collocazione originale.

 

 

 

 

 

 

 

Il poeta Prudenzio descrive con queste parole l'aspetto dell'antica basilica: "un principe magnanimo consacrò il tempio e lo riempì di sontuose decorazioni. Fece rivestire le travi di lamine d'oro perché la luce fosse dorata all'interno come la luce dell'alba. Al soffitto pose come sostegno colonne in marmo pario disposte su quattro file. Sul ricurvo arco distese magnifici mosaici di vari colori come i prati in fiore a primavera". Dopo un drammatico saccheggio avvenuto nel corso dell'846 ad opera dei saraceni, papa Giovanni VIII decise di edificare a ridosso della basilica un piccolo borgo fortificato, denominato Giovannipoli, che fu distrutto nel 1348 in seguito ad un disastroso terremoto.

 


La storia della basilica verrà segnata nuovamente da una terribile sciagura, quando il 15 luglio del 1823 un incendio  divampa nella basilica distruggendo secoli di storia, dal quale si salvano solo il chiostro, una cappella laterale e la decorazione musiva dell' abside.

La ricostruzione, sotto il pontificato di Leone XII, fu affidata inizialmente all'architetto Pasquale Belli, al quale fecero seguito dopo la morte Luigi  Poletti, Vespignani e Calderini. Nel corso del 1840 Gregorio XVI consacrò l'altare della confessione, e a distanza di poco più di un decennio, il 10 dicembre 1854, Pio IX poté ufficializzare nuovamente la basilica alla presenza di 50 cardinali, 40 arcivescovi e 97 vescovi, i cui nomi sono riportati nelle tavole marmoree poste nell'abside.

Nonostante le complesse vicende che l'hanno accompagnata nel corso dei secoli e che ne hanno notevolmente alterato l'aspetto, la basilica di san Paolo fuori le mura conserva notevoli testimonianze del suo splendore originale, tra le quali bisogna menzionare la porta santa, il magnifico ciborio realizzato da Arnolfo di Cambio, il cero pasquale di epoca romanica e il suggestivo mosaico dell'abside risalente al XIII secolo.

La visita guidata comprende oltre alla basilica anche il chiostro e l'area archeologica annessa.

Durata 1 h e 30'.

Appuntamento all'ingresso principale della basilica. Quota di partecipazione euro 18 a persona biglietto incluso, euro 12 per minori di 18 anni, gratis sotto i 6 anni. Per informazioni e prenotazioni chiamare il 3281640180, oppure scrivere a segreteria@romoloeremo.com, lasciando tutti i riferimenti per essere ricontattati; pagamento in loco alla guida, che sarà riconoscibile con un cartello Romolo e Remo.

Sei a 24 ore dall'evento e non è possibile più prenotare via e-mail. Contattaci ORA al numero 0692939974 per verificare la disponibilità