La Basilica di San Pietro in Vincoli è situata nel rione Monti, il più antico di Roma. 

La sua intitolazione deriva dal fatto che, al suo interno, sono custodite le catene con cui si narra sia stato tenuto prigioniero San Pietro.

Inoltre, proprio queste furono protagoniste di un noto miracolo, secondo il quale, quelle provenienti da Oriente,  furono inviate dall’imperatrice Elia Eudocia, moglie di Teodosio II a sua figlia Licinia Eudossia a Roma, dopo averle ricevute durante un pellegrinaggio a Gerusalemme. Quest’ultima, a sua volta,  ne fece dono al papa Leone Magno. 

 

 

Si narra che, conservate dal pontefice assieme a quelle, già in suo possesso, con cui l’apostolo era stato legato durante la prigionia  a Roma, sotto Nerone, queste si fusero formandone una unica. 

Oggi sono visibili all’interno di una teca.

Le origini di questa basilica sono, dunque, molto antiche. Risale, infatti al V secolo e si ritiene sia stata proprio Licinia Eudossia a farla erigere.

L’edificio subì diversi rifacimenti nel corso del tempo. Tra questi si ricorda quello voluto da Giulio II e il restauro ottocentesco, ad esempio, che vide impegnato l’architetto romano Virginio Vespignani. Nel Settecento vi operò anche l’architetto Francesco Fontana.

Questo luogo sacro ospita molte meraviglie artistiche, ma quella che rappresenta sicuramente il punto focale della visita, è la monumentale Tomba di Giulio II di Michelangelo, capolavoro in marmo che l’artista impiegò un lungo arco di tempo per realizzare. Infatti, la datazione, partendo dal conferimento della committenza, passando per l’inizio dei lavori e arrivando alla loro conclusione  e  alle vicissitudini che interessarono l’artista in questa situazione, attraversa un quarantennio: dal 1505 al 1545.

 

 

 

Il progetto iniziale del Buonarroti era molto più ampio rispetto a quello finale, ma il risultato fu altrettanto stupefacente. Al centro di questo imponente complesso scultoreo vi è la celeberrima statua del Mosè, dinnanzi alla cui intensità e bellezza si racconta Michelangelo pronunciò la famosa frase “Perché non parli?”, seguita da un energico colpo di martello sul ginocchio del Mosè.

All’interno di San Pietro in Vincoli sono collocate molte sepolture. Tra queste quella di Niccolò Cusano, cardinale teologo e umanista. Il bassorilievo cha la abbellisce fu opera dell’artista lombardo Andrea Bregno. 

Tra gli altri capolavori da fruire all’interno di questo luogo sacro vi sono le tele secentesche raffiguranti una Deposizione di Cristo, la cui attribuzione è riferita al Pomarancio, un Sant’Agostino ed  una Santa Margherita di Antiochia del Guercino, tra i maggiori esponenti del classicismo bolognese, una Liberazione di San Pietro del Domenichino. 

Appuntamento in Piazza di San Pietro in Vincoli di fronte alla chiesa; durata 1 h. Quota di partecipazione per il servizio guida euro 12 a persona, euro 6 per min. di 18 anni, gratis sotto 6 anni. Per informazioni e prenotazioni chiamare i nn. 0692939974; cell. 3281640180, o scrivere a segreteria@romoloeremo.com. Pagamento in loco, alla guida, che sarà riconoscibile con un cartello ROMOLO E REMO.

 

 

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