La chiesa di Santa Maria dell’anima è un centralissimo edificio cinquecentesco, ubicato nell’omonima strada,  nelle vicinanze di Piazza Navona. Essa è la chiesa ufficiale della comunità tedesca a Roma. L’elegante facciata tripartita è stata attribuita dagli studiosi al Sangallo.

Su di essa, al di sopra della porta regia, è presente un delicato bassorilievo raffigurante la Vergine Maria che tiene in braccio il Bambino, con accanto due anime in preghiera, opera del Sansovino.

 

 

La chiesa è abbellita, al suo esterno, da un raffinato campanile. L’interno, ricco di decorazioni, è suddiviso in tre navate e conserva importanti opere d’arte.

Giulio Romano, allievo prediletto di Raffaello Sanzio, è presente con la cinquecentesca pala d’altare raffigurante la sacra conversazione con la Vergine, il Bambino e i santi Marco e Giacomo. È, inoltre, qui esposta una scultura effigiante la Pietà, di chiara ispirazione michelangiolesca, opera del Lorenzetto.

Del fiorentino Francesco Salviati sono gli affreschi che adornano la Cappella dei Margravi di Brandeburgo, datati al primo quarantennio del XVI secolo, mentre del veneziano Carlo Saraceni, sono le raffigurazioni dei Miracoli di San Bennone e  del Martirio di San Lamberto del 1618. Nella chiesa è sepolto papa Adriano IV, il cui monumento funerario fu frutto dell’intervento di Niccolò Pericoli, detto il Tribolo, Baldassarre Peruzzi e Michelangelo Anselmi, noto anche come Michelangelo da Lucca ed in cui sono effigiati, oltre al ritratto del pontefice, le allegorie delle Virtù Cardinali e una Madonna con Bambino tra i Santi Pietro e Paolo.

 

 

 

La chiesa di Santa Maria della Pace, è situata nell’omonima piazza e, come per l’edificio precedente, nelle prossimità di Piazza Navona.

La sua costruzione fu iniziata per volere del pontefice Sisto IV, nel Quattrocento e completata durante il Seicento. L’attuale facciata semicircolare fu opera di Pietro da Cortona, per commissione di papa Alessandro VI Borgia. Anche questo edificio è uno scrigno prezioso che contiene opere d’arte di grande pregio, legate a nomi molto importanti. Per iniziare, la Cappella Chigi, progettata da Raffaello, che fu anche autore degli affreschi che rappresentano gli Angeli e le Sibille.

Sangallo il giovane progettò, invece, la Cappella Cesi (1524), in cui sono fruibili, tra le varie, alcune opere di Rosso Fiorentino.

A documentare la presenza di grandi nomi dell’arte seicentesca, in questa chiesa, sono da annoverare Carlo Maratta, con una Visitazione di Maria, Orazio Gentileschi, padre della grande Artemisia, con un Battesimo di Cristo e la nota pittrice Lavina Fontana, con la rappresentazione di alcune figure di sante. Tra le testimonianza artistiche più rilevanti che possono essere visitate recandosi in questa chiesa, vi è il noto chiostro del Bramante, datato ai primissimi anni del XVI secolo e commissionato all’architetto dal cardinale Carafa.

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